Il Primo Maggio del 1946, il secondo dell'uscita dalla guerra e dalla dittatura per il nostro Paese, incarna simbolicamente a distanza di 77 anni, con il messaggio della Cgil di Giuseppe Di Vittorio che riproponiamo, il titolo, quasi metafisico, con cui domani i sindacati e i lavoratori celebreranno nelle piazze italiane la festa che appartiene all'intero popolo: la difesa dei valori della Costituzione traslati nel mondo del lavoro, il cui impegno solenne è ratificato dall'articolo 1. Ed è paradigmatico quanto di più attuale ci sia di quel lontano Primo Maggio nel leggere la richiesta che i sindacati Cgil, Cisl e Uil avanzano a chi governa il Paese: una svolta economica che sia seguita appunto dalla piena realizzazione della Costituzione, rifiutando qualunque forma di discriminazione tra i cittadini, a partire dall'introduzione dell'Autonomia differenziata fino ad assicurare una equa e solidale politica fiscale.
In quel Primo Maggio del 1946, fu anche la Cgil, non ancora vessata dai velenosi venti della scissione, a imprimere con il suo appello agli ex partigiani, forza vitale e lucidità politica alla svolta che il Paese si apprestava di lì a un mese: la data del Referendum per la scelta tra Monarchia e Repubblica, data fissata inizialmente il 26 maggio, poi spostata al 2 giugno, insieme con l'elezione dell'Assemblea Costituente. Da quel voto discese la nostra Costituzione che oggi più che mai va difesa e tutelata, e l'inizio di una nuova storia per l'Italia.
Messaggio della Cgil, 1 maggio 1946
Lavoratori italiani! In questa giornata di festa del lavoro e di celebrazione del patto di solidarietà fra i lavoratori del mondo intero, la vostra C.G.I.L. vi chiama a compiere una rassegna solenne delle vostre forze organizzate ed a riaffermare la vostra volontà unanime di rinsaldare l'unità sindacale, quale strumento poderoso ed Invincibile per la difesa delle vostre rivendicazioni e per la conquista di nuovi diritti, di migliori condizioni di vita economiche e culturali, di un più alto livello di civiltà.
Lavoratori, reduci, ex combattenti e partigiani!
La pace seguita alla vittoria dell'Italia e di tutti i popoli civili sulla barbarie nazista e fascista, è lungi dall'aver rimarginato le piaghe della guerra. La nostra bella Italia è ancora in rovina. Il lavoro di ricostruzione è appena iniziato e procede troppo lentamente. La imperfetta organizzazione della nostra società nazionale, subordinando ancora in troppa larga misura la possibilità di lavoro al profitto del capitale, fa sì che davanti alle macerie in cui è stata ridotta tanta parte del nostro Paese, abbiamo milioni di disoccupati che soffrono la fame coi loro bambini denutriti; abbiamo centinaia di migliaia di nostri fratelli reduci, ex combattenti ed ex partigiani, che hanno sofferto tanti anni di orribili sacrifici, né si riesce ancora a reintegrarli nella vita civile, né a ridare loro il lavoro e la tranquillità cui hanno diritto. La C.G.I.L., che difende il sacro diritto alla vita del lavoratori, domanda alle Camere Confederali del Lavoro provinciali e locali di celebrare II 1 maggio 1946 con grandi manifestazioni popolari che, al di fuori di ogni competizione politica, abbiano il carattere di unità, di solidarietà e dì fraternità fra tutti i lavoratori italiani, manuali ed intellettuali, delle città e delle campagne, uomini e donne, adulti e giovani, nella comune determinazione di esigere misure urgenti in favore del nostri fratelli che più hanno sofferto: i reduci dalla prigionia, gli ex combattenti e gli ex partigiani; di esigere che venga accelerata la ricostruzione economica del paese, secondo un piano di solidarietà nazionale; che si moltiplichino le Iniziative per dare lavoro ai disoccupati e per stimolare la produzione; che vengano adeguati maggiormente i salari e gli stipendi al crescente rincaro del costo della vita [...]
Lavoratori italiani tutti!
Riaffermate nelle manifestazioni popolari del 1° maggio il vostro fermo proposito di lottare uniti per la rinascita, per l'indipendenza, per il rinnovamento democratico della nostra Italia! Riconfermate la vostra volontà di veder realizzate dalla prossima Costituente Nazionale le riforme sodali fondamentali preconizzate dal 1° Congresso Confederale di Napoli: la riforma agraria, la riforma industriale, la riforma bancaria e quella previdenziale; le quattro riforme che assicureranno una più giusta redistribuzione della ricchezza nazionale, daranno un nuovo slancio allo sviluppo economico e civile del Paese, garantiranno una maggiore giustizia sociale ed un tenore di vita più elevato all'intero popolo italiano!
Queste grandi riforme sociali che dovranno liberare i lavoratori dal bisogno e le riforme politiche che rinnoveranno effettivamente l'Italia, presuppongono l'avvento della REPUBBLICA DEMOCRATICA. Manifestate la vostra volontà di garantire l'Italia contro il rischio da un ritorno di regimi reazionari e retrivi, lottando uniti per il trionfo della Repubblica democratica!
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