top of page

Saluto a Fernanda Dalmasso

Immagine del redattore: Nino BoetiNino Boeti

Porto alla famiglia di Fernanda il dolore e la vicinanza dell’Anpi provinciale di Torino e regionale del Piemonte. L’altra settimana, con Bruna, siamo andati a trovare Fernanda al San Luigi. Era sera.

Suo nipote era stato con lei nel pomeriggio e Fernanda appariva un po’ stanca.

Siamo entrati nella stanza con la luce soffusa e abbiamo messo le nostre mani sulle sue.

Ha aperto gli occhi e ha stretto con forza le nostre mani, con l’affetto di sempre.

Era affaticata, avevamo capito che forse era l’ultima volta che potevamo abbracciarci.

Ho riletto in questi giorni il libro, “Progettare la memoria”, che Fernanda aveva curato con Franca Mariano.

In quel libro c’era il futuro dell’Associazione Colle del Lys e cominciava così nella prima pagina: “Non bisogna mai dire questo sforzo non serve a niente. Tutti i grandi risultati si sono avuti con molti sforzi che non servivano a niente”. Parole di Leo Ferrero, scrittore antifascista.

Questa è stata la filosofia che ha consentito al Comitato Resistenza Colle del Lys di diventare un punto di riferimento umano, storico, culturale, della città metropolitana di Torino.

E nel momento in cui salutiamo Fernanda non possiamo non rivolgere un saluto a Carlo Mastri che fu l’artefice di quel progresso. Presidente del Comitato con Fernanda come tesoriera e segretaria.

Carlo e Fernanda sono stati una coppia straordinaria, tanto Carlo cavalcava la fantasia e un sogno e un progetto al giorno, tanto Fernanda era come tutte le donne che sono in grado di fare tante cose contemporaneamente … solida, determinata, capace.

Sono del 93 i primi progetti. Conoscere per rimanere liberi e Ricordare per costruire.

Il primo vedeva la scuola come centro di formazione democratica e assegnava agli insegnanti un ruolo fondamentale nella trasmissione alle giovani generazioni dei valori della Resistenza.

Il rapporto con la scuola, con gli alunni e gli insegnanti rappresentava l’elemento vivificante dell’impegno di Fernanda.

Il secondo progetto, Ricordare per costruire. Aveva l’obiettivo di valorizzare le aree montane ripristinando i sentieri partigiani delle valli di Susa e di Lanzo che avevano consentito agli uomini e alle donne che avevano combattuto in quei 20 mesi di lotta di liberazione di potersi salvare sottraendosi alla violenza neofascista.

Un progetto che ha visto l’impegno straordinario, ieri e oggi, di Marco Sguayzer.

C’è un progetto di grande valore umano di cui si è occupato il Comitato in quegli anni, quello realizzato con la Croce Rossa slovena e il sindacato di Krany, città gemellata con Rivoli.

“Diamo vita alla vita”, la costruzione di una casa di accoglienza per bambini bosniaci invalidi o orfani di guerra a Debele Rict.

La struttura fu finanziata grazie ad una raccolta fondi ed è stata dedicata alla sindacalista Pia Lai, progetto che ha avuto il sostegno di un grande amico, scomparso prematuramente, Renzo Caddeo, sindacalista della CGIL.

Quanti amici con i quali abbiamo costruito percorsi di solidarietà, di uguaglianza, di fratellanza… ci hanno lasciati facendoci sentire più soli…

Ed ancora il progetto Il cammino della libertà nelle Valli del Po. Con l’obiettivo di costruire una sede di lavoro tra i territori di Torino e le valli del Po, soprattutto Cremona, in onore dei Cremonesi che avevano combattuto nelle nostre Valli.

Era il tempo nel quale abbracciavamo ogni anno al Colle del Lys Kiro Fogliazza.

Fernanda è stata una donna per bene.

I suoi bellissimi occhi chiari erano velati ogni tanto da una nota di tristezza, ma erano più le volte che sorrideva. Con me e con Bruna è sempre stata gentile, affettuosa, tenera quasi...l’ultima riunione a cui avevo partecipato con lei qui, in sede, come Presidente dell’Anpi aveva come tema una ricerca da fare sui partigiani e sulle partigiane che dopo la guerra avevano avuto responsabilità politiche ed amministrative.

Erano stati tanti in Italia.

L’impegno politico era visto dai partigiani e dalle partigiane come l’ideale continuazione della lotta di liberazione … per questo Tina Anselmi, ministro della Repubblica e relatrice del disegno di legge istitutivo del sistema sanitario nazionale, disse “capii allora che per cambiare il mondo bisognava esserci”.

Grazie Fernanda per esserci stata, con l’antifascismo che ti ha accompagnata per tutta la vita, con la tua onestà, la tua chiarezza, il tuo desiderio di contribuire a realizzare una società migliore. 

Un abbraccio con l’affetto di sempre.

Nino Boeti

7 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Comments


bottom of page