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Val Sangone, gli studenti in visita alla Palazzina Sertorio

Redazione

Guarda le foto. Lunedì 8 maggio, le ragazze e i ragazzi di terza media delle scuole di Sangano e Trana hanno visitato, in alta Val Sangone, la Palazzina Sertorio. Intorno alla Palazzina, nel maggio 1944, si sono svolti violenti combattimenti tra i partigiani della Valle e le truppe tedesche e fasciste che stavano conducendo un rastrellamento.

La visita è stata preceduta, nei giorni scorsi, da incontri presso le scuole, condotti allo scopo di raccontare ai ragazzi i principali avvenimenti della guerra partigiana in Valle è presentare loro le più importanti figure che hanno guidato la Resistenza locale.



Come riportato nelle prime righe de La Resistenza in Val Sangone in Alta Val di Susa (in http://storiaminuta.altervista.org/la-resistenza-in-val-sangone/) "Sotto la guida del Maggiore degli Alpini Luigi Milano, il 9 settembre [1943] si raccolgono nella vallata [del Sangone] i primi gruppi partigiani. Affluiscono, fra gli altri, Franco e Giulio Nicoletta, Eugenio Fassino, Sandro Magnone, Paolo Morena, Francesco Caparello, i giovani ufficiali Cantelli e Bertolani, ed ex prigionieri alleati (sovietici e inglesi). Inizia un’attiva partecipazione dei civili alla costruzione della Resistenza locale. Per Coazze la figura preminente è quella di Enrico Valobra, industriale torinese del settore dell’abbigliamento di religione ebraica, sfollato con la famiglia a Coazze. Per Giaveno il notaio Guido Teppati. Anche il clero locale fornisce un valido contributo. Il 23 settembre i tedeschi effettuano il primo rastrellamento, nei venti mesi successivi ne effettueranno 27. Le prime vittime degli attacchi tedeschi sono il pittore giavenese Maurizio Guglielmino, ucciso nella sua casa di villeggiatura al Colletto del Forno, e una giovane valligiana sordomuta, Avellina Ostorero (detta Evelina), che non si era fermata all’intimazione di alt di una pattuglia. Questi primi episodi di barbarie suscitano nella popolazione una ondata di sdegno e consolidano i sentimenti di solidarietà verso i partigiani, anche perché la guerra, prima percepita come un fatto grave ma lontano, diventa ora una realtà vicina e minacciosa. Le prime bande partigiane si dispongono al Ciargiur (Maggiore Milano), alla Dogheria (Cantelli – Bertolani), al Palè ( Nicoletta – Fassino). La cattura del Maggiore Luigi Milano (22 ottobre) non interrompe i riusciti attacchi ai presidi e depositi tedeschi".


Nel corso della visita alla Palazzina, oltre al racconto di ciò che lì è avvenuto, è stata proposta ai ragazzi la testimonianza di Lilliana Giai Bastè, presidente della sezione Anpi Val Sangone. Lilliana, all'epoca una bambina di quattro anni, residente in una piccola borgata di Giaveno, ha narrato dell'ospitalità e degli aiuti che la sua famiglia dava ai partigiani, tra i quali militava suo zio, e della sua casa incendiata per ritorsione da tedeschi e fascisti.

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